Razza. Ordine, gerarchia, società chiusa

Lezione civile di David Bidussa

Ci sono due ambiti concettuali per affrontare il tema razza. Da una parte sta un profilo che riguarda il pensiero scientifico, dall’altra sta quello relativo al profilo culturale. Qui affronteremo il secondo profilo.

Razza è una parola che tutti abbiamo in testa, ma che per “pudore” a lungo non è stata detta o richiamata. Nel tempo attuale quelle barriere perbene sono decisamente arretrate. Se ne dicono altre, che però hanno lo stesso valore di scambio: etnia, per esempio. Ma anche comunità o nazione sono venute assumendo significati, immagini, che un tempo, nella prima metà del Novecento (ma in certi contesti anche oltre la prima metà del Novecento) erano riferiti all’immaginario definito dalla parola razza. Per certi aspetti quel processo non degenerativo, bensì generativo. È nel linguaggio generato dalla riflessione di Renan (1882) il termine nazione inizia ad abbandonare il campo dell’autonomia, per assumere quello di etnia.

In quel processo che si compie a cavallo tra ’800 e ’900 lentamente il lemma razza si afferma per stabilire identità di un gruppo a partire dal concetto di differenza. È il processo culturale che è tornato a caratterizzare il nostro tempo e a proporsi come linguaggio politico, indifferentemente dai luoghi. Vale in ciò che chiamiamo “Occidente” e in contesti che raduniamo nella categoria di “Terzo Mondo”. Vale nell’area che identifichiamo come “potenze capitalistiche”, come in quella dei “Brics”.

ingresso libero

David Bidussa (1955) è uno storico sociale delle idee. Ha diretto la biblioteca della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli (1989-2014) poi direttore editoriale di Fondazione Feltrinelli (2014-2018). Collabora a “Il domenicale – Il sole24 ore”; a www.doppiozero.comwww.glistatigenerali.com. È membro del Comitato Scientifico di “Passato e Presente “ (Rai3).

Ha pubblicato: Oltre il ghetto (con Amos Luzzatto e Gadi Luzzatto Voghera) (1992); Il sionismo politico (1993); Il mito del bravo italiano (1994); La France de Vichy (1997); La mentalità totalitaria (2002); L’idea sociale di sviluppo (2008) Dopo l’ultimo testimone (2009); I purissimi. I nuovi vecchi italiani di Beppe Grillo (2014); La misura del potere (2020); Siamo stati fascisti (con Giulia Albanese e Jacopo Perazzoli) (2020); Pensare stanca (2024).

Ha curato: Lev D. Trockij, Europa e America, (1980); Emilio Sereni – Enzo Sereni, Politica ed utopia. Lettere 1926-1943 (2000); George Steiner, La nostalgia dell’assoluto (2000); Martin L. King (e altri), I have a dream (2006); Angelo Tasca, La nascita del fascismo (2006); Furio Jesi, L’accusa del sangue (2007); Le religioni e il mondo moderno. Vol. II. Ebraismo (2008); Leo Valiani tra storia e politica (2009); Goffredo Mameli, Fratelli d’Italia (2010); Antonio Gramsci, Odio gli indifferenti (2011); Giulio Bollati, L’Italiano (2011); Ruggiero Romano, L’economia concreta. Scritti di storia economica (2012); Jules Verne, Il giro del mondo in ottanta giorni (2014); Norberto Bobbio e Claudio Pavone, Sulla guerra civile (2015); Enzo Sereni, Le origini del fascismo italiano (2015); Zygmunt Bauman, Visti di uscita e biglietti di entrata (2015); Victor Serge, Da Lenin a Stalin (2017); Antonio Gramsci, La città futura (2017); Claudio Pavone, Gli uomini e la storia (2020); George Orwell, Millenovecentottantaquattro (2021); Victor Serge, La rivoluzione russa (2021); Carlo Levi, Scritti politici (2022); Benito Mussolini, Scritti e discorsi (2022).

  • Quando: 22 gennaio 2025 - 17:30
  • Dove: Saloncino della Musica, Palazzo de’ Rossi
  • Categoria: lezione civile

David Bidussa

storico sociale delle idee. È stato direttore editoriale della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.