Di chi è la memoria?

Video integrale della lezione civile di Valentina Pisanty

Una delle caratteristiche distintive della memoria – sia individuale, sia collettiva – è la proprietà di essere sempre di qualcuno che la considera come la propria emanazione e perciò ritiene di poterne fare l’uso che vuole. Ma se la piena titolarità del soggetto è incontestabile nel caso della memoria individuale, la faccenda si fa più complicata in rapporto alla memoria collettiva. Parlare della “nostra memoria” implica che tutti i membri della comunità commemorante condividano la stessa rappresentazione del passato. Mettersi d’accordo sulla rappresentazione più adeguata di eventi recenti è di per sé un’impresa problematica. Quando poi l’evento si riferisce a un passato che va al di là dell’esperienza dei viventi, come nel caso della Shoah (ma non solo), l’arbitrarietà della costruzione narrativa si fa ancora più evidente.

Chi decide quali episodi vanno inclusi o omessi, quali dettagli meritano di essere enfatizzati, quali rapporti di causa ed effetto vanno istituiti, quali interpretazioni sollecitare, quali punti di vista privilegiare, quali paragoni autorizzare? A chi spetta l’ultima parola nel caso in cui le versioni non collimino?

ingresso libero

Valentina Pisanty insegna Semiotica all’Università di Bergamo. Ha scritto articoli sul negazionismo, sul razzismo, sul discorso politico, sulla narratologia, sulla retorica della memoria e sulla semiotica delle testimonianze. Tra le sue pubblicazioni, L’irritante questione delle camere a gas: logica del negazionismo (Bompiani 1998, nuova edizione rivista e ampliata 2014), La difesa della razza: antologia 1938-1942 (Bompiani 2006), Abusi di memoria: negare, banalizzare, sacralizzare la Shoah (Bruno Mondadori 2012) e I Guardiani della Memoria e il ritorno delle destre xenofobe (Bompiani 2020).

ingresso libero

  • Quando: 26 gennaio 2024 - 17:00
  • Dove: Saloncino della Musica, Palazzo de’ Rossi
  • Categoria: lezione civile

La memoria collettiva, il mettersi d’accordo su una rappresentazione condivisa del passato, svela l’arbitrarietà della costruzione narrativa.

Valentina Pisanty

Valentina Pisanty insegna Semiotica all’Università di Bergamo.